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Delitto di Arce, omicidio di Serena Mollicone

Serena Mollicone uccisa ad Arce, ecco perché i giudici hanno assolto la famiglia Mottola

“Nessuna prova che i Mottola abbiano ucciso Serena Mollicone”, questa è il motivo della loro assoluzione secondo i giudici della corte d’Assise d’Appello di Roma.
A cura di Beatrice Tominic
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Impianto accusatorio inconsistente. Per questo i giudici hanno assolto la famiglia Mottola, accusati dell'omicidio volontario di Serena Mollicone. Le motivazioni della sentenza di assoluzione, sono state rese pubbliche in 59 pagine oggi. Al loro interno, smontata anche la versione secondo cui la porta della caserma, quella che secondo l'accusa presenterebbe una spaccatura compatibile con la ferita alla testa della diciottenne, sarebbe l'arma del delitto. Secondo i giudici, infatti, una sentenza di colpevolezza a carico dei Mottola sarebbe costruita su fondamenta instabili.

I giudici: "La ricostruzione dell'accusa semina dubbi"

Sebbene le dichiarazioni dei Mottola si siano spesso rivelate incongruenti, non è possibile ritenerli colpevoli. Come si legge nelle motivazioni della sentenza, gli indizi ci sono, ma non è possibile verificarne la certezza. Ciò che viene precisato nel documento, inoltre, è la presenza di congiunzioni disgiuntive, dubbi, l'utilizzo di verbi come "dovere" e "potere" e di altre scelte lessicali nella ricostruzione dell'accaduto: lo stesso linguaggio in cui viene riportata la versione dell'accusa non aiuterebbe a confermare la colpevolezza dei Mottola.

La famiglia Mottola è stata assolta per l'omicidio di Serena Mollicone

Serena Mollicone è scomparsa da Arce il primo giugno del 2001. Il suo corpo è stato rinvenuto due giorni dopo nel bosco dell'Anitrella, poco distante, con mani e piedi legati e una busta chiusa intorno alla testa con nastro isolante. Da quel momento, sono scattate le indagini. Soltanto dieci anni dopo, nel 2011, è iniziato il processo alla famiglia Mottola, imputata per omicidio colposo.

Al banco degli imputati l'ex maresciallo della caserma di Arce, Franco Mottola, la moglie Anna Maria e il figlio Marco. Nei loro confronti erano stati chiesti 24 anni l'ex carabinieri e 22 per la moglie e il figlio. Nella sentenza d'Appello i tre sono stati assolti.

Perchè la famiglia Mottola è stata assolta per l'omicidio di Serena Mollicone

Fondamenti instabili secondo i giudici quelli su cui si sarebbe basata una sentenza di colpevolezza nei confronti dei Mottola. Per questa ragione i tre sono stati assolti. "Il giudizio non può e non deve fondarsi sui sondaggi e gli umori popolari", si legge nella sentenza. Una scelta obbligata quella dei giudici che, affermano, non hanno potuto affermare la colpevolezza dei tre per mancanza di prove consistenti.

Secondo quanto riportato dai giudici, in questa nuova sentenza, verrebbe meno anche l'arma del delitto. Secondo l'accusa, sarebbe stata la porta della caserma contro cui è stata sbattuta Serena Mollicone, che ha riportate ferite alla testa. A poco è valsa la riproduzione 3D proposta dal sostituto procuratore in aula durante la requisitoria che giudicava compatibile il cranio della giovane con la porta della caserma.

Allo stesso modo, secondo i giudici, non esistono prove tangibili sul fatto che Serena Mollicone sia entrata in caserma né che l'aggressione nei suoi confronti con imbavagliamento e asfissia, sia avvenuta all'interno della caserma. Mancano riscontri anche a monte, sulla presenza di Serena Mollicone in auto con Marco Mottola la mattina della sua scomparsa: in realtà, non è stato mai accertato neppure che il ragazzo visto quella mattina fosse proprio Marco Mottola.

L'ipotesi di depistaggio del maresciallo Mottola

Nei documenti che affrontano le motivazioni della sentenza, trovano spazio anche degli appunti sul comportamento del maresciallo Franco Mottola. Tacciato di comportamento ritenuto dai giudici "silente", il suo atteggiamento risulta non essere "obliquo e fuorviante". I giudici della Corte d'Appello di Roma, inoltre, sottolineano come si è sempre parlato di un vero e proprio depistaggio da parte del maresciallo Mottola. Eppure, precisano, alcune incongruenze avvenute nel corso delle indagini sono avvenute senza il suo contributo: dalle cifre errate del numero di telefono del figlio Marco al prelevamento di Guglielmo Mollicone durante una veglia per la figlia Serena.

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